Lo yoga dinamico

AleYoga-(193)Fra tutti gli yoga, quelli dinamici sono i più impegnativi fisicamente e vengono spesso utilizzati da chi è interessato anche a tonificare il corpo facendolo oltretutto sudare.

L’ Ashtanga è il padre di tutti gli yoga dinamici. Questo stile è caratterizzato da una sequenza di posizioni concatenate tra loro e sincronizzate con il respiro per ottenere il vinyasa, l’unione del movimento con la respirazione. Si progredisce negli anni ripetendo sempre la stessa serie di pose e poi avanzando alla successiva quando il momento è propizio. La dinamicità non è data dalla velocità di esecuzione quanto dal fatto che i movimenti sono fluidi e legati l’uno all’altro in una sorta di “danza respiratoria”.

Dall’Ashtanga sono derivate tantissime altre forme dinamiche la cui caratteristica principale distintiva rispetto al loro “padre” è quella di non usare sempre la stessa serie di movimenti ad ogni pratica. I termini più comuni che troviamo sono Flow, Vinyasa, Power-Vinyasa, True Power o semplicemente Dinamico fino ad arrivare al Power yoga che è stato in alcuni casi, purtroppo, privato dei suoi aspetti più profondi e presentato in alcune palestre come mero, seppur bello, allenamento.

Un discorso a parte hanno gli yoga in sale riscaldate (circa 40°) fra cui il più famoso di tutti, il Bikram, che utilizza una sequenza (ripetuta) di 26 pose differenti. La temperatura calda contribuisce ad allentare i muscoli e grazie ad essa vi è un’ intensa sudorazione che aiuta il corpo a liberare le tossine.

E’ inutile sottolineare che, considerando le condizioni “estreme”, lo yoga riscaldato NON è per tutti.